Istruttori ed esaminatori di guida, un metodo unico per parlare la stessa lingua
Sembra strano ma istruttori ed esaminatori di guida non parlano la stessa lingua, ovvero non adottano un metodo di istruzione univoco di insegnamento agli allievi che si apprestano a conseguire la patente di guida. Un vuoto normativo che crea un gap importante con il resto d’Europa in ambito di circolazione e sicurezza stradale.
"Fino ad oggi il metodo d’insegnamento si è tramandato in maniera sciamanica di padre in figlio senza un metodo scientifico. La mia idea è quella di far parlare agli istrutti, ed in un percorso parallelo gli esaminatori, la stessa lingua sul metodo d’insegnamento agli allievi". A parlare è Pierluca Leo, istruttore, ecodriver, security driver, e driver truck di Mercedes-benz Italia che sta proponendo al Ministero dei Trasporti un metodo scientifico di istruzione alla guida. "I mezzi sono in continua evoluzione, adesso si va verso la guida automa, ed anche l’insegnamento deve aggiornarsi. Purtroppo in Italia non vi è un corso specifico di abilitazione all’insegnamento per autisti, si svolge solo un breve corso tramite motorizzazione che è molta teoria e pochissima pratica. Io invece propongo un metodo scientifico importato dalla Svizzera, testato e dimostrabile, con risultati tangibili".
La richiesta di Leo è al vaglio del Ministero che nel frattempo gli ha concesso un corso-pilota per esaminatori svoltosi a Campobasso: "È ovvio che bisogna formare una nuova classe di istruttori, oltre a quelli già esistenti, e di esaminatori che all’atto pratico devono interfacciarsi e confrontarsi parlando la stessa lingua". Intanto Leo ha aperto la Scuola Nazionale Istruttori di Guida che ad oggi conta circa 20 operatori in tutta Italia e formato al momento circa 220 istruttori tra titolari di scuola guida e neolavoratori. In attesa che la pubblica amministrazione sblocchi la burocrazia, l’obiettivo è quello, a livello privato, di omogeneizzare l’insegnamento alla guida su tutto il territorio nazionale.